Screening per la diagnosi precoce del tumore al seno, quante ne sai: mettiti alla prova

In Italia esistono screening per tutte le malattie oncologiche?

Falso. In Italia il Servizio Sanitario Nazionale effettua tre programmi di screening per la prevenzione dei tumori: seno, collo dell’utero e tumore del colon-retto. Per tutte le altre patologie è bene fare controlli periodici secondo quanto indicato da medici esperti.

Grazie allo screening si possono identificare tutti i tipi di tumore in fase iniziale?

Falso. Purtroppo non tutti i tipi di tumore possono essere individuati in fase iniziale con un’attività di screening della popolazione. Consigliato quindi fare controlli periodici secondo quanto indicato da medici esperti.

Lo scopo dello screening è quello di ridurre la mortalità a causa di una determinata patologia?

Vero. Uno screening deve rispondere al requisito di ridurre la mortalità della popolazione a causa di una determinata patologia.

Il tumore al seno è al primo posto per diffusione e per numero di decessi tra le donne in Italia?

Vero. Per questo motivo lo screening del tumore al seno è fortemente consigliato tra la popolazione femminile compresa tra i 40 e i 69 anni di età (fonte: AIRC). Il programma nazionale di screening per la diagnosi precoce del tumore mammario si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni 2 anni. In alcune Regioni si sta sperimentando l’efficacia in una fascia di età più ampia, quella compresa tra i 45 e i 74 anni. Per chi ha familiarità con questa patologia è consigliato consultarsi con il proprio medico o uno specialista senologo per eseguire esami di screening anche prima dei 40 anni. A partire dai 30 anni il consiglio della dottoressa Anna Abate (guarda la videointervista), medico radiologo responsabile di struttura semplice di diagnostica senologica Ospedale San Gerardo-ASST Monza, fare un’ecografia all’anno con l’autopalpazione del seno costante può essere un’ottima prevenzione.

Il tumore al seno permette più possibilità di cura rispetto ad altre patologie?

Vero. Si tratta del tumore che permette più possibilità di cura grazie alle maggiori conoscenze delle sue caratteristiche e ai progressi nella diagnosi precoce e nel trattamento (fonte: I numeri del Cancro in Italia 2021, Aiom-Airtum, pag. 2).

In Italia i tassi di mortalità per tutte le patologie tumorali sono in diminuzione?

Vero.  In Italia, i tassi di mortalità per tutti i tumori risultano diminuiti circa del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne tra il 2015 e il 2021 (fonte: Aiom). I dati di mortalità appaiono, in entrambi i sessi, inferiori rispetto alla media europea.

Lo screening per il tumore al seno è valido per tutte le donne a partire dai 18 anni?

Falso. Lo screening mammografico per il tumore al seno ha dimostrato di ridurre la mortalità, a livello di popolazione per le donne, nella fascia di età tra i 50 e i 69 anni, del 40%. Al momento non ci sono dati che evidenziano lo stesso risultato per chi è più giovane o anziano di questo intervallo anagrafico.

Inutile fare esami al seno prima dei 40 anni?

Falso. Se è necessario, su indicazione del medico curante e di uno specialista, si può procedere con una mammografia anche per le donne più giovani dei 40 anni.

Mammografia ed ecografia al seno sono la stessa cosa?

Falso. L’ecografia non è raccomandata come screening in sostituzione o in aggiunta alla mammografia. Le donne più giovani, sotto i 50 anni di età, possono fare l’ecografia al seno su indicazione di un medico specialista per esaminare un nodulo e per approfondire la sua natura.

Lo screening mammografico si fa ogni anno?

Falso. Lo screening per il cancro del seno, secondo le indicazioni del Ministero della Salute italiano, si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede l’esecuzione gratuita della mammografia ogni due anni.